Creatività e innovazione sono, come tutti sanno, elementi fondamentali per garantire competitività e sviluppo a tutti i livelli. Ci si interroga spesso su quali siano i fattori che possono favorire questi elementi. Non esistono, ovviamente, risposte semplici, ma la ricerca su questi temi è sempre attiva e indicazioni se ne possono dare.
Con alcuni amici abbiamo, tempo fa, cominciato un percorso che mira a identificare almeno alcuni di questi fattori. Come abbiamo detto (vedi http://www.iby.it/bellezza) tre elementi ci sembrano essenziali: la bellezza dell’ambiente, la ricerca dell’eccellenza, del fare bene le cose, e la rete di contatti.
Infatti, anche se molto legate alle caratteristiche individuali, le capacità creative sono grandemente influenzate dall’ambiente nel quale individui e gruppi sono immersi e l’equazione bellezza à sviluppo pare tenere bene, per quanto ci riguarda.
Inoltre, la dimensione “sociale” gioca un ruolo importante. Se un ambiente bello favorisce la creatività e se da questa, attraverso meccanismi virtuosi di ricombinazione, di ibridazione e di adattamento si genera innovazione, bisogna anche riconoscere che processi del genere non sono possibili in isolamento. Processi del genere scaturiscono più facilmente da una rete di persone o aziende che si trovano a lavorare insieme piuttosto che da un solo individuo. E la funzione di una rete di contatti e di scambio di idee e opinioni è una funzione irrinunciabile in un mondo sempre più globalizzato e connesso.
Legami informali, incontri, collaborazioni, discussioni sono elementi che hanno dimostrato di fungere da moltiplicatore delle possibilità di pensiero creativo, base essenziale per innovazione e sviluppo. Gruppi coesi favoriscono la crescita di quel capitale sociale indispensabile alla rapida circolazione di idee, ma se poi questi gruppi non hanno altre interazioni verso l’esterno rischiano di rimanere bloccati e autoreferenziali una volta esaurita la spinta “creativa”. Se, invece, si creano collegamenti verso altre realtà, anche molto diverse, allora si favorisce la contaminazione fra contributi, conoscenze e visioni, e creazioni migliori e più numerose emergono più facilmente.
JMO ha proprio questo obiettivo, quello di mettere in contatto ambienti diversi e di favorire quel contagio serendipitoso di idee che tanto può dare.
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