In principio erano gli EPT, poi vennero le APT, cui fecero seguito gli STL. Oggi abbiamo i DT, ma in gergo parliamo di DMO, dove la M sta per Management, ma solo perché in fondo ci si vergogna un po’ di chiamare le cose con il loro nome, cioè Marketing. Ma è veramente Marketing quello che fanno le DMO? Secondo Wikipedia, Marketing è un ramo dell’economia che si occupa dello studio descrittivo del mercato e dell’analisi dell’interazione del mercato e degli utilizzatori con l’impresa. Secondo Philip Kotler, il marketing delle destinazioni è sviluppare (anche materialmente, facendo le cose) un’immagine che attrae i visitatori, qualunque sia il motivo della visita; testualmente
Place marketing is a philosophy and skill set dedicated to market and improve a place and develop a core image that can attract visitors, residents, industries and companies, whatever the object may be.
Secondo lo stesso Kotler il marketing delle destinazioni richiede in primo luogo una comprensione molto profonda di come “si comprano” i luoghi; nelle sue parole
marketing of places requires a deep understanding of how “place buyers” — tourists, new residents, factories, corporate headquarters, investors — make their place decisions.
Ma quante DMO nascono e basano il loro lavoro su questa profonda comprensione di come i turisti decidono e comprano le loro vacanze? La domanda sorge spontanea quando confrontiamo le idee geografiche dei turisti – molto vaghe – con quelle puntuali da Istituto Geografico Militare proposte dalle DMO. Se è vero (e io ho molti dubbi) che Google è il luogo dove cominciano le vacanze di molti turisti, perché su Google Trend è impossibile trovare il nome di molti cosiddetti grandi-luoghi lanciati dalle DMO per mancanza di un numero congruo di ricerche?
Se anche voi vi siete fatti le stesse domande, allora non dovete perdervi il nostro intervento al JMO2016 dove, in 30 minuti, vi proporremo la VIA DMI AL DESTINATION MANAGEMENT, un nuovo modo di concepire e gestire il destination marketing nel turismo. Niente di sensazionale. Si tratta di tanto buon senso ispirato alle idee studiate, sviluppate e sperimentate dall’Università di San Gallo e dal Ehrenberg-Bass Institute for Marketing Science.
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