Turismo e cibo: tra storie e blogger

Abbiamo messo insieme due amiche scrittrici e creative per parlare di cibo e cultura del territorio, ché sono parte integrante pressoché di ogni viaggio, anche di quelli d’affari.
Sapori, cultura, tradizioni, riti, usi e costumi si intrecciano e rendono il viaggio un’esperienza da non perdere.
Da un luogo all’altro le tradizioni gastronomiche scandiscono le giornate, modellano il territorio, raccontano storie e fanno sentire in vacanza sentendosi al contempo parte di un tutto ed è proprio questo che turisti, o viaggiatori che dir si voglia, ricercano.

Il cibo locale poi piace al turista informato perché tutela la bio-diversità del territorio, perché è a “chilometro zero”, perché salvaguarda l’identità delle popolazioni, perché è garanzia di autenticità e perché dà vita ai tanto amati mercatini, probabilmente l’elemento più richiesto dai viaggiatori del mondo intero.

La filiera del cibo insomma, dalla produzione alla distribuzione, al consumo è oggi una formidabile fonte di opportunità per i territori e lo è a maggior ragione per uno così ricco di storie culinarie come quello maremmano.

Ognuna col proprio stile ed esperienze vi racconteremo come si viaggia per il cibo e come lo si racconta.

Silvia Moggia vive a Levanto, dove gestisce l’Oasi Hotel, si occupa di promozione turistica e sviluppo culturale. Nel tempo libero è web writer nel settore travel e scrive un proprio blog di viaggi indipendenti in solitaria ed è una delle firme più seguite su Officina Turistica. Laureata in Conservazione dei Beni Culturali e specializzata in Francia in Mediazione Culturale e Gestione dello Spettacolo, dopo un anno presso l’agenzia internazionale IMG, ha iniziato a lavorare alla direzione della programmazione e artistica dell’Opéra di Parigi nel 1999 per poi essere nominata direttrice di produzione e programmazione al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia nel 2005.

Silvia Lanconelli si descrive così: creativa per pubblicità radiofoniche e canzoncine di facile ricordo, sono sostitutrice di parole, lallatrice, memorizzatrice di accenti e suoni in comunicazione dal 1985, nel momento esatto in cui spengo l’ultima sigaretta inizio a correre e a pedalare. quindi a mangiare. ma non mi basta e decido di imparare a fare. e a viaggiare per imparare e condividere. che internet porta soprattutto parole e io miubriacovolentieri se il vino è ben fatto. e da mogliedaunavita che si accontenta in casa, divento mogliedaunavita.it e non smetto di cercare e di parlare e di contagiare. con il matterello in mano, le scarpe da corsa in valigia, una connessione buona e le mani sporche di farina.

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